DONNE DI SCIENZA - Incontro con straordinarie donne di scienza europee


DONNE DI SCIENZA – 24 Febbraio 2022

INCONTRO CON STRAORDINARIE DONNE DI SCIENZA EUROPEE 


STEM: disparità Oggi nel mondo a intraprendere studi scientifici e tecnologici sono molte meno donne che uomini. Un recente rapporto dell’Unesco riporta che al livello globale solo il 35% degli studenti dello STEM (science, Technology, engineering and mathematics) sono donne. 
Anche all’interno dei singoli dipartimenti ci sono notevoli differenze, ad esempio solo il 3% delle donne scelgono un percorso universitario che riguarda le tecnologie del l’informazione e della comunicazione. 
Tale disparità è allarmante soprattutto perché le carriere STEM sono spesso indicate come quelle del futuro. È necessario affrontare il problema poiché rappresenta un tassello importante all’interno del “gender gap”, ovvero della disparità di genere, che ha conseguenze importanti sul futuro delle donne e della società. 
Proprio per questo motivo diverse iniziative dell’unione europea stanno promuovendo la parità di genere in questo settore. Tuttavia gli stereotipi di genere persistono, generando di conseguenza opportunità perse nel processo di incremento della diversità e della crescita economica in Europa.


Per questo la Francia ha posto la questione della parità e della promozione economica delle donne al centro delle sue priorità. Infatti a fine gennaio si è tenuta una riunione dei ministri incaricati delle pari opportunità su invito della ministra Elisabeth Moreno. 
Fra gli strumenti pratici per stimolare l’interesse delle giovani donne nelle materie scientifiche e tecnologiche c’è quello di disporre di modelli di riferimento femminili visibili nelle varie professioni. Pertanto a contributo di questa iniziativa, a Palazzo Farnese si è tenuto un evento in cui hanno testimoniato tre donne, la cui esperienza in ambito scientifico ha portato ad esperienze lavorative straordinarie: 
✦Claudié Haigneré: prima donna europea ad aver soggiornato sulla stazione spaziale europea; ✦Chiara Montanari: donna a capo di una spedizione in Antartide alla base concordia; 
✦Alessandra Sciutti: donna che ha contribuito e che tutt’ora collabora allo sviluppo di Icub

Intervista a cura di Paola Antolini, antropologa e giornalista. Responsabile dell’Informazione per le Nazioni Unite, presso l’International Research and Training Institute for the Advancement of Women, a New York e Santo Domingo, ha lanciato gli Incontri con Donne Straordinarie insieme alle vincitrici del Premio Nobel in Scienza, le Astronaute, le Astrofisiche, le Biologhe, le Ingegnere…

Claudié Haigneré

Laureata in medicina, Claudié Haigneré corona il suo sogno e il 18 agosto 1996 parte per una spedizione nello spazio. 
Diventa così la prima donna che ha potuto soggiornare nella stazione spaziale internazionale (ISS). In seguito ha partecipato ad una seconda missione, la missione Andromeda del 2001. Ad oggi è ancora l’unica donna francese ad essere andata nello spazio. 
È diventata ministra e poi presidente dell’Universcience ed è entrata nell’agenzia spaziale ESA nel 2015 dove lavora tutt’ora presso la direzione generale per i programmi spaziali con la presenza umana.

Come è nata la sua passione per l’esplorazione e come è riuscita a farne un lavoro?

La nota astronauta racconta di quando all’età di 12 anni assistette all’affascinante momento del primo passo dell’uomo sulla luna, nella famosa missione Apollo. Si è a lungo interrogata sulla sua nuova curiosità derivata dalla scoperta di questo settore e su quel suo sogno che aveva appena scoperto.
Tuttavia allora non c’erano percorsi di studio per diventare astronauti. Così intraprese gli studi di medicina e in particolare in reumatologia. 
Ci fu poi un bando per reclutare astronauti e lei partecipò senza pensarci due volte. Fu selezionata insieme ad altri 6 partecipanti su un totale di 10 mila candidati. 
Fece il corso di addestramento e coronò finalmente quel suo sogno di bambina, facendone poi un lavoro. 
Racconta poi della sua esperienza come astronauta, sia nell’addestramento che nella Stazione spaziale, di non essere più astronauta da qualche tempo e del fatto che adesso si occupa di organizzare spedizioni future sulla luna e su Marte con l’intenzione di installare basi e strutture per poterci vivere e lavorare.
In ultimo incoraggia inoltre a incuriosirci sempre di ciò che ci interessa per poterci dare la possibilità di scoprire la bellezza.



Chiara Montanari

Laureata in ingegneria con l’obiettivo iniziale di realizzare case ecologiche in Sardegna.   Alla fine del suo percorso universitario realizza una tesi sulla sostenibilità grazie alla quale poi ha potuto a vere un’esperienza ultradecennale nella gestione di missioni polari. Ha partecipato a 5 spedizioni internazionali, rappresentando oltre all’Italia anche la Francia e il Belgio. L’ultima volta, nel 2013, è stata a capo della logistica della base italo-francese in Antartide Concordia. Base che si trova a 4000m di altitudine e a 1200 km dalla costa della Nuova Zelanda.
Quanto tempo ha viaggiato per la base Concordia? 

Chiara Montanari racconta di un viaggio molto lungo nel quale ha dovuto viaggiare per 24h su un volo per la Nuova Zelanda, su un aereo militare per arrivare fino alla costa per circa 8h e poi su un aereo ad elica fino alla base concordia per circa 6h.
Nel 2014 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro per l’impegno nell’innovazione ed è stata inserita da Startup Italia tra le 150 donne che “contribuiscono in modo significativo all’innovazione del nostro paese”.
 

Alessandra Sciutti

Dopo il diploma di liceo classico, la Laurea in Bioingegneria all’università di Genova e un Dottorato di ricerca in Tecnologie Umanoidi, Sciutti ha trascorso due periodi all’estero, prima al Robotics Lab del Rehabilitation Institute di Chicago (USA) e poi presso l’Emergent Robotics Laboratory dell’Osaka University (Giappone). 
Ora lavora a stretto contatto con l’umanoide icub insieme a un gruppo di ricercatori laureati nei più diversi ambiti. 
La sua ricerca è volta allo studio dei meccanismi sensoriali, motori e cognitivi alla base dell’interazione umana, con l’obiettivo tecnologico di sviluppare robot in grado di stabilire una comprensione reciproca con gli uomini.


Gender gap 
Quante sono le donne iscritte ai corsi di laurea STEM in Italia?

In generale, anche se ci sono più donne iscritte all’università che uomini (il 58,7%) queste scelgono soprattutto corsi di studio letterari e umanistici. Inoltre, sebbene le poche donne iscritte ai corsi STEM si laureino in media con voti più alti (103,7 contro il 101,9 degli uomini), non ottengono comunque gli stessi risultati nel mondo del lavoro. 

Infatti, il tasso di occupazione ad un anno dalla laurea degli uomini laureati STEM è più elevato di quello femminile: il 91,8% contro l’89%.

 A 5 anni dalla fine del percorso di studi invece le donne occupate sono l’84% contro il 91% degli uomini. 
Questo diario si riflette anche nelle retribuzioni, che sono per le donne inferiori almeno di 300 euro.



Gender wage gap
Ad oggi, un evidente problema riguarda il divario di retribuzione che esiste tra donne e uomini. I campi STEM rappresentano i lavori del futuro e quelli che garantiranno maggiori possibilità di carriera e di ritorno economico. 
Ad oggi, il “gender wage gap” – il divario retributivo tra donne e uomini – si attesta intorno al 16% in Europa. Il rischio è quello di non riuscire a sanare questo distacco, senza incentivare la parità di genere nell’ambito STEM.   
La disparità di genere si riflette anche nella ricerca e nelle università: le donne ricercatrici nel mondo rappresentano solamente il 30%. In Europa, come si può vedere nel grafico sottostante, le scienziate sono sistematicamente meno degli uomini. 
Specialmente nei settori tecnologici questa disparità diventa enorme: gli uomini rappresentano infatti l’83% sul totale. 
Dunque risolvere la disparità di genere significa innanzi tutto cercare di risolvere il problema salariale. Inoltre avere più donne nei campi lavorativi STEM ci garantisce più capitale umano per affrontare le sfide tecnologico-scientifiche del futuro.


Donne di Scienza, febbraio 2022, rielaborazione editoriale e adattamento grafico Laura Mastrantonio

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