Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2022
Immagine
 ORFEO & EURIDICE  Di Francesca De Ingeniis "Orfeo, non dimenticarmi". Poi ad un certo punto chiusi gli occhi, e non vidi più nulla. Solo tenebre". Il dio Plutone rifletteva, con il pugno sotto il mento.  Proserpina si volse a guardarlo, le trecce le ondeggiavano sulle spalle.  "Che sia condotta qui Euridice, ed avvicinati anche tu, cantore. Ho apprezzato il tuo canto, così come la fiducia che nutri nel potere dell'amore. Chiederò alle Parche di tessere nuovamente il destino di Euridice perché le concedano più tempo. Però te la restituisco ad una condizione: ella seguirà i tuoi passi ma tu non potrai girarti a guardarla finché non avrete lasciato il mio regno." L'immensa moltitudine di anime giunta alla Valle del Lete tagliava il mio sentiero.  Nubi di polvere venivano alzate al passaggio di ogni spirito che vagava per la grotta, rallentando il nostro passo.  "Ci sei, cara Euridice?", "Subito dietro di te, mio sposo". Era bella a

Dicti Maiorum: rubrica di sentenze e proverbi latini e greci

Immagine
di Francesco Pio Ceroni Bentrovati ad un nuovo appuntamento di Dicti Maiorum, la rubrica che svela l’antichità non attraverso i poemi, i governi o le guerre, bensì tramite le esperienze ed i proverbi che tutti noi, dopo migliaia di anni, continuiamo a sperimentare. Quante volte giudichiamo? Troppe, forse. Da una situazione in cui non ci vorremmo mai trovare fino ad un’azione che noi, in cuor nostro, non avremmo sicuramente compiuto. Feste, amicizie, parole e perfino sguardi possono diventare facilmente oggetto dei nostri sottili giudizi; allo stesso tempo tuttavia, quando qualcuno ci giudica non ci sentiamo bene, soprattutto se il suo giudizio è basato su un malinteso. Moralmente parlando, l’atto di giudicare non è mai ben visto e nella religione può facilmente portare al peccato. Il proverbio di oggi riassume proprio questa brutta abitudine, questa presunzione di sapere ciò che accade agli altri, illustrandoci il contrappasso in cui potremmo incombere:   Nolite iudicare, ut non

Il bacio

Immagine
Il bacio: uno scatto fugace tra la folla  Chiarasole Tarsi La fotografia divenuta simbolo della fine della Seconda Guerra Mondiale, della speranza e della vittoria. Una foto spontanea che ritrae una giovane infermiera, Greta Zimmer Friedman e un marinaio, George Mendonsa che uniscono i loro corpi in un’unione edonistica. Era il 14 Agosto del 1945 precisamente le 17: 51 di quella calda giornata di estate quando la fotografia fu scattata da Alfred Eisenstaed   e pubblicata dalla rivista LIFE. Il presidente Truman aveva appena annunciato la fine della guerra, che aveva causato  più di 413 mila vittime americane. L’America si era finalmente risvegliata dall’incubo . Seppur si tratti di una foto iconografica di questo momento, purtroppo la storia dietro la fotografia ci rivela una versione dei fatti completamente differente. I due non si conoscevano, come rivelo’  Friedman in un’intervista, erano due perfetti sconosciuti che si ritrovarono in quella stessa strada nello stesso momento. Un mo

Dicti Maiorum: rubrica di sentenze e proverbi latini e greci

Immagine
di Francesco Pio Ceroni Bentrovati in Dicti Maiorum, la rubrica che descrive il grande albero del passato, un proverbio alla volta. Il proverbio di oggi proviene dal sapere greco ed appartiene alla sfera domestica, nel suo significato letterale. Quanto è importante possedere un proprio rifugio, un luogo per ripararsi o stare da soli? Quanta importanza diamo noi, al giorno d’oggi, ad un concetto che può sembrarci così scontato come casa nostra? Noi potremmo rifletterci, ma mentre lo facciamo i Greci si sono già dati una risposta. Non bado oltre, ed ecco il proverbio di oggi:   Oἶκος φίλος, οἶκος ἄριστος. Casa propria, casa ottima.   Secondo una favola di Esopo (108 Hausrath) è proprio questa la risposta della tartaruga a Zeus che le chiede il motivo di un ritardo ad un banchetto: Zeus la obbliga per punizione a portarsi sempre la casa con sé (del resto è piuttosto topica l’immagine della tartaruga che si sente al sicuro in casa sua). Riporto qui di seguito la favola integral

Dicti Maiorum: Rubrica di sentenze e proverbi latini e greci

Immagine
di Francesco Pio Ceroni Che cos’è un proverbio? Una domanda del genere non può essere di certo oziosa, né la risposta facile e univoca: stando all’accezione più comune del termine, si potrebbe dire che per proverbio s’intende una frase provvista di una normale formulazione grammaticale divenuta tradizionale, alla quale si attribuisce un crisma di verità indiscussa, frutto di una saggezza antica e popolare. Di solito infatti si parla di “sapienza dei popoli” attribuendo l’origine di questi proverbi lontana da tutto ciò che possa essere collegato alla sfera intellettuale, e quindi ad una visione della vita concreta e attaccata alla realtà delle cose. Spesso però i proverbi sono lo specchio di numerosi topoi letterari, e questa rubrica mostrerà come all’interno di semplici frasi possa nascondersi la completezza di un’intera cultura, dai costumi alle abitudini, dagli avvenimenti che riguardano le comunità alla mentalità dei singoli individui. Non ho scelto a caso la cultura latina e grec

Construenda Carthago - Episodio 1

Immagine
di Francesco Pio Ceroni "Dall'Alpi alle Piramidi, Dal Manzanarre al Reno" scriveva il Manzoni, su uno dei personaggi più incredibili della storia. Clicca qui e ascolta anche tu cosa avvenne in Francia ed in Europa attraverso le opere del Generale Napoleone Bonaparte. https://www.spreaker.com/episode/49210539

LA SCIENZA DEL MALE

Immagine
  Di Francesca De Ingeniis LA SCIENZA DEL MALE (Il racconto che state per leggere è realistico, ma non rappresenta la posizione dell’ autore) Spirava un vento freddo e dalle fessure delle finestre spifferi taglienti penetravano nelle ossa. Il legno scricchiolava sotto i miei passi insicuri.  Spirava un vento freddo e dalle fessure delle finestre spifferi taglienti penetravano nelle ossa. Il legno scricchiolava sotto i miei passi insicuri.  Mi avvicinai all’ uscio, schiusi la porta e raggiunsi i miei colleghi nel vialetto dove “accoglievamo” i nuovi arrivati, baciati dalla cattiva sorte di essere nati nel corpo sbagliato.  Intravidi il nostro superiore, stava tracciando una linea a 150 cm da terra.  Il treno arrivò sbuffando.  Le porte dei vagoni si aprirono e in lontananza potei intravedere le facce spettrali dei passeggeri. Una voce metallica ordinò di disporsi in fila indiana.  La fila si mosse lentamente. I pied