Il bacio

Il bacio: uno scatto fugace tra la folla 

Chiarasole Tarsi


La fotografia divenuta simbolo della fine della Seconda Guerra Mondiale, della speranza e della vittoria. Una foto spontanea che ritrae una giovane infermiera, Greta Zimmer Friedman e un marinaio, George Mendonsa che uniscono i loro corpi in un’unione edonistica.

Era il 14 Agosto del 1945 precisamente le 17: 51 di quella calda giornata di estate quando la fotografia fu scattata da Alfred Eisenstaed  e pubblicata dalla rivista LIFE.

Il presidente Truman aveva appena annunciato la fine della guerra, che aveva causato  più di 413 mila vittime americane.

L’America si era finalmente risvegliata dall’incubo .

Seppur si tratti di una foto iconografica di questo momento, purtroppo la storia dietro la fotografia ci rivela una versione dei fatti completamente differente.

I due non si conoscevano, come rivelo’  Friedman in un’intervista, erano due perfetti sconosciuti che si ritrovarono in quella stessa strada nello stesso momento. Un momento fugace colto dall’occhio attento del fotografo; non ci furono pose, avvenne tutto in un battito di ciglia con la spontaneità causata dalla felicità dovuta alla notizia. Un evento di così rapida evoluzione tanto che il fotografo non fu mai in grado di conoscere l’identità dei protagonisti del suo scatto.

 La strada si affollò immediatamente tanto che i due si persero di vista. Seppero dell’identità l’uno e dell’altra solo nel 2012 fino a quel momento rimase solo, nella loro testa, un vago ricordo di quel momento senza potersi davvero mai riconoscere tra la folla di quella calda giornata di agosto.

I DUE NON INNAMORATI

La donna abbandonata completamente al gesto romantico compiuto dall’uomo, la posizione del tutto naturale dei loro corpi sottolinea la spontaneità che ha reso così celebre questo scatto. Il volto dell’infermiera attonito dal gesto improvviso del marinaio, un gesto che rimane immortalato nella storia. La coppia sprigiona un’energia tale da coinvolgere lo spettatore, l’energia di un uomo e di una donna appena usciti da un lungo conflitto, il gesto forte e romantico non curante della grande folla di spettatori che si è radunata intorno ai due che uniscono in un lungo bacio i loro corpi.   


LA VERSIONE DEL FOTOGRAFO

 il fotografo dichiara di aver visto il marinaio che correva in mezzo alla strada e afferrava qualsiasi ragazza si trovasse dinnanzi a lui. Aveva già scattato foto con il medesimo soggetto ma nessuna immortalava precisamente ciò che lui avrebbe voluto fotografare né l’emozione che avrebbe voluto cogliere. Ed eccolo quel momento tanto atteso...improvvisamente.

Alfred Eisenstaed  si aggirava impaziente tra le strade, in cerca di soggetti e in attimo vide l’uomo che avvicinava al suo corpo una sagoma bianca, premette il pulsante di scatto e nel giro di pochi secondi ottenne quattro immagini della medesima scena. Solo una, era quella giusta ... Dichiarò in seguito di non aver mai potuto scattare una foto simile se la donna avesse indossato un abito nero o, viceversa, se l’uomo avesse indossato un abito bianco.

 

 

UNA NUOVA VITA ALLA FOTOGRAFIA: descrizione della scena dal punto di vista dell’infermiera

Cammino sola per  strada che improvvisamente si riempie di persone. Urla, schiamazzi hanno ormai invaso la NewTimes Square. Non mi è mai piaciuto camminare nel baccano, addentrarmi tra la folla. Ogni cosa intorno a me sembra aver acquistato nuova forma, la città ha ora un aspetto diverso, forse vivrà di vita nuova. Sono appena uscita dallo studio dentistico presso il quale lavoro e le poche ore che ho trascorso lì dentro sembrano aver modificato radicalmente la mia città. Mi è sempre piaciuto osservare i volti di chi accompagna il mio cammino. Sono tutti così felici... C’è un’atmosfera del tutto nuova, i locali sono di nuovo pieni, persone, che  assaporano il gusto della libertà che troppo a lungo ci è stata negata. Prima della guerra, mi bastava lasciar cadere l’occhio sull’abbigliamento di chi mi circondava per capire a quale ceto sociale appartenesse, ultimamente  le uniche vesti che ho osservato sono quelle delle divise militari, volti senza sorriso, occhi vitrei, sguardi impassibili. Ma oggi tutto è cambiato... Per una volta, forse un solo giorno o forse per sempre quegli occhi sono senza la paura di morire.

Oggi tutti sperano di trovare nel mio volto, qualcuno di familiare, da abbracciare, qualcuno a cui prendere la mano...

Cammina affianco a me un marinaio, divisa nera , cappello bianco sul capo. Una donna piuttosto anziana segue le mie orme, cammina appoggiando il suo corpo infermo alla nipotina, che piccola vuol camminare più velocemente. E all’improvviso due mani possenti afferrano la mia vita, un tocco deciso ma delicato che piano prende possesso del mio corpo. É alto e robusto.

Una presa forte mi attanaglia come le spire di un serpente. I nostri corpi incastrati l’uno con l’altro.

La sua mano grande afferra con vigore la mia vita mentre il suo gomito trattiene la mia testa, la mia gli sfiora il petto.

Ormai il suo viso è sul mio. I miei occhi conficcati nei suoi e la bocca incasellata alla mia in un’unione che sa di libertà e spensieratezza.

Di uno strano odore di vino sa questo bacio, penso sia ubriaco.

Il mio corpo è abbandonato al suo, la mia testa adagiata su suo braccio. Tocca la mia vita come fosse cosa rara, da custodire, un corpo delicato da venerare, un vaso di cristallo da non rompere. Ma nonostante ciò mi stringe e la sua potenza si impone vigorosa su di me senza lasciarmi andare.

 Lentamente il mio petto torna a respirare, ed il suo viso si discosta dal mio.

Lo vedo, piano allontanarsi, la folla si richiude dietro di lui. Sento ancora le sue mani sul mio viso, ed il suo odore sulla mia pelle, il sapore di quel bacio sulla bocca. Corro, anche io ora, felice, con quella sensazione di trasgressione e novità addosso.

Siamo i due amanti che mai si conobbero.    

 

FONTI: 

Focus

Il fotografo

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