Il Cronovisore: quando la Fantascienza si mischia alla realtà

di Francesco Pio Ceroni


Viaggi nel tempo! Da sempre L’idea di spostarsi a piacimento fra passato e futuro, di poter osservare fatti ed avvenimenti epocali nel corso della nostra storia oppure accertarsi se leggende e miti siano veri o meno, conoscere personaggi famosi, parenti lontani o più semplicemente vedere i numeri che usciranno al lotto ha intrigato da sempre la mente dell’uomo. Fino ad ora tutti i tentativi sono stati vani e il Lotto può tirare un sospiro di sollievo, ma questo non ha tolto che l’uomo possa aver immaginato (ed inventato) storie straordinarie di viaggi nel tempo. Come se non fosse abbastanza, è dallo scorso secolo che nei racconti fantascientifici è iniziata a comparire una parola curiosa, la cui etimologia dice tutto: “cronovisore”.

Figura 1.  Fotogramma dal film "The Time Machine", 1960

Esso non è altro che un ipotetico dispositivo capace di catturare immagini e suoni dal passato. Una forma più edulcorata, direte voi, sicuramente delusi dal dover dire addio ai vostri amati numeri del lotto. Nelle prime raffigurazioni letterarie questo cronovisore assumeva inizialmente le fattezze di un normale telescopio e questa forma, insieme con la sua funzione, mostra chiaramente come il concetto di viaggio nel tempo, o più generalmente la possibilità di interagire in qualche modo con ciò che è già avvenuto e che avverrà, abbia preso la forma di uno strumento che amplifica il senso della vista e che permette di guardare solamente in una direzione, senza agire. Come se il viaggio nel tempo sia stato “depotenziato” e versato in un’ampolla molto meno capiente e molto più intuitiva per l’essere umano. Tutte cose mirabili da raccontare e tutte aspirazioni degne di nota, certo, ma poco realizzabili, fino agli Anni Sessanta.

Figura 2. Fotografia del Cronovisore,

 progettato da Padre Pellegrino Ermetti

Un monaco benedettino, Padre Pellegrino Maria Ermetti, lontano da qualunque previsione annunciò al mondo intero un dispositivo non solo capace di catturare immagini e suoni remoti, ma persino di riprodurli attraverso uno schermo e di registrarli.

Il suo Cronovisore, signore e signori, era stato da lui stesso progettato insieme a 12 delle personalità più conosciute nell’ambito della fisica, testato più volte e alla fine smantellato e nascosto all’interno del Vaticano. Perché questo telescopio è stato creato e distrutto nel silenzio? Cosa avevano visto nello schermo, quei teologi e quegli scienziati? Andiamo con ordine. Innanzitutto non era un telescopio, ma più simile ad un giradischi o ad un computer di quell’epoca. Secondo Padre Ermetti qualsiasi azione, compiuta autonomamente o per una causa, lascia delle tracce di una non meglio definita energia. Il suo cronovisore raccoglie queste tracce e le converte in modo da poter assistere al momento seppur indirettamente.

In numerose interviste rilasciate alla stampa il monaco ci descrive il suo genuino stupore nell’assistere ad un’orazione ciceroniana, ad una “scena di mercato” nel periodo dell’imperatore Traiano e alla scena forse più ambita tra cristiani laici e chierici: la Passione di Cristo. Pensate, vennero persino divulgate alcune istantanee del Messia sulla Via Crucis, ma si rivelarono sfortunatamente dei falsi fotografici. Furono solo un simpatico scherzo, oppure un diversivo per qualcosa di più grande? Sono molti i dubbi e davvero poche le certezze di questa leggenda: si dice che una commissione speciale in Vaticano abbia deciso di comune accordo di smantellare il cronovisore pezzo per pezzo, e di nasconderlo nello Stato Pontificio. Il cronovisore, ennesima fantasticheria o oscura realtà?

Figura 3. Istantanea del Cronovisore di Ermetti raffigurante Cristo ed altri personaggi, poi rivelatasi un falso



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